Alcuni anni fa, la Francia ha firmato accordi con diversi Paesi per promuovere gli scambi giovanili.
Questo accordo si chiama Working Holiday Visa. È stato firmato per la prima volta tra Giappone e Francia nel gennaio 1999, poi con la Nuova Zelanda nel giugno 1999, con il Canada nell’ottobre 2003 e con l’Australia nel novembre 2003. Attualmente è disponibile in 17 Paesi.
Questo visto è rivolto a chi vuole recarsi in vacanza in uno di questi Paesi, con la possibilità di lavorarvi per integrare le proprie risorse finanziarie.
Condizioni da rispettare
Le condizioni da soddisfare per beneficiare di questo programma in Francia sono :
- avere un’età compresa tra i 18 e i 30 anni (fino a 35 anni per il Canada)
- Possedere un passaporto francese valido
- Non essere accompagnati da figli a carico
- Avere la fedina penale pulita
- Essere in possesso di un biglietto di ritorno o avere risorse sufficienti per acquistarlo
- disporre di risorse sufficienti per i primi tre giorni di soggiorno
- Scrivete una lettera di presentazione per evidenziare il vostro curriculum e i vostri progetti.
- Presentare un certificato medico
- Prova di un’assicurazione sanitaria di viaggio che copra tutti i rischi medici durante il soggiorno
Il visto rilasciato è valido per un anno , con una scadenza di 12 mesi per l’arrivo nel Paese ospitante. La durata del soggiorno non deve superare un anno dalla data di ingresso nel Paese, senza possibilità di proroga (tranne che in Australia, dove sono ora possibili eccezioni). In linea di principio, non è possibile cambiare lo status durante il soggiorno. Il permesso di lavoro viene rilasciato all’arrivo nel Paese ospitante. Questo visto non dà diritto a beneficiare del sistema di protezione sociale (disoccupazione, malattia, ecc.) del Paese ospitante, per cui è assolutamente necessario stipulare un’assicurazione sanitaria di viaggio prima della partenza.
Il caso dell’Australia
Ad eccezione dell’Australia, che non impone più quote ai cittadini francesi, il numero di partecipanti a questo programma è limitato e stabilito ogni anno dai Paesi partecipanti.
In Australia, dal novembre 2005, per incoraggiare l’occupazione stagionale nella raccolta, i titolari di un visto “Working Holiday” possono richiedere un secondo visto “Working Holiday” direttamente dall’estero e soggiornare per un secondo anno.
Per aiutare gli Stati più piccoli e le regioni rurali dell’Australia a ricevere un maggior numero di immigrati qualificati, i titolari di visti per vacanze e lavoro e di visti per tirocinanti potranno ora richiedere un visto regionale qualificato indipendente senza dover lasciare il Paese. Questo tipo di visto è un passo verso la residenza permanente.
Anche in Australia, dal 1° luglio 2006, questo visto, noto anche come “Working Holiday Visa”, è cambiato sotto due importanti aspetti:
- La durata massima del rapporto con un datore di lavoro è stata aumentata da 3 a 6 mesi.
- La durata massima degli studi è stata aumentata da 3 a 4 mesi.
Come si richiede un visto PVT?
La domanda di visto “Working Holiday” può essere richiesta al consolato del Paese di destinazione per i seguenti Paesi:
per l’Australia
per la Nuova Zelanda
per il Canada
per l’Argentina
per il Brasile
per il Cile
per la Colombia
per il Messico
per il Perù
per l’Uruguay (il modulo per il visto deve essere richiesto via e-mail al dipartimento consolare)
per il Giappone
per Taiwan
per la Corea del Sud
per Hong Kong
per Singapore
per la Russia
per il Belgio
Dagli anni ’90, il programma Working Holiday è stato un vero successo e il numero di visti rilasciati è raddoppiato. Questi visti permettono ai giovani francesi di scoprire un’altra cultura e un nuovo Paese. Inoltre, incoraggia lo sviluppo del turismo nel Paese ospitante e rafforza i legami politici, economici, sociali e culturali con l’estero.
Si tratta di un programma entusiasmante per gli studenti e i giovani in generale, e di una grande opportunità per scoprire nuovi orizzonti!
E soprattutto, non dimenticare l’assicurazione sanitaria WHV per assicurarti di ottenere il visto in regola e garantire la tua salute durante il soggiorno all’estero.
