Intervista a Richard Werly, consigliere editoriale di Le Gavroche e corrispondente per la Francia e gli affari europei del quotidiano svizzero Le Temps.

1. Potresti presentarti e dirci perché sei venuto in Thailandia?
Per me Gavroche e la Thailandia sono due storie di lunga data, strettamente legate alla mia carriera professionale. Gavroche è stato fondato nel 1994. Questa pubblicazione in lingua francese detiene quindi un record nel Sud-Est asiatico: 25 anni! Per un giornale indipendente, finanziato dai lettori e dalla pubblicità, si tratta di un risultato che va applaudito e che, a mio avviso, fa la differenza. Un esempio: la digitalizzazione dell’archivio completo della rivista Gavroche. Oltre 500 numeri, un archivio unico della storia della Thailandia e dei paesi del Mekong. Gavroche-Thailandia è proprio questo: un pezzo di storia innegabile, uno specchio in cui i nostri lettori possono guardarsi e ritrovarsi.
Ero un giovane corrispondente in Thailandia nel 1994 quando è stato creato questo giornale. Sono diventato subito un collaboratore e, in un certo senso, l’ho visto nascere. Dal 2010 scrivo una rubrica per questo giornale, Rebond, come osservatore a distanza della Thailandia, dato che i miei incarichi per Le Temps mi hanno portato successivamente in Giappone, a Ginevra, a Bruxelles e a Parigi. Immaginare che Gavroche, a causa delle difficoltà economiche della stampa, scomparisse, è stato per me profondamente scioccante. Ecco perché ho accettato di dare il mio sostegno editoriale ai nuovi proprietari.
2. Puoi parlarci di Gavroche e del suo team? Qual è il tuo progetto?
Gavroche-Thaïlande è attualmente nel pieno del suo rilancio. Il nuovo gruppo di azionisti e partner è stato completato lo scorso agosto, dopo la partenza di Philippe Plénacoste, la storica forza trainante della pubblicazione, di cui non potrò mai sottolineare abbastanza il coraggio e la tenacia. Da allora, sono stato consulente del team editoriale di tre persone a Bangkok, coadiuvato da alcuni collaboratori freelance. È stato appena assunto un nuovo redattore permanente. Il team crescerà da qui.
Gavroche offre ai suoi lettori e inserzionisti tre piattaforme informative: una piattaforma web, una rivista mensile e newsletter settimanali. L’originalità del nostro progetto sta nel fatto che stiamo lavorando a una versione di Gavroche e di queste piattaforme in Africa. Entro un anno questa partnership africana dovrebbe essere operativa, offrendo ai nostri inserzionisti una dimensione internazionale francofona unica nel suo genere.
3. Come posso iscrivermi?
Tutto ciò che devi fare è collegarti al sito web www.gavroche-thailande.com, nella sezione iscrizioni. Presto sarà attivo un nuovo sito web. I moduli di abbonamento alla rivista saranno semplificati e di più facile accesso. La newsletter culturale è gratuita. Un’altra particolarità del progetto è la creazione di un’unità per la creazione di contenuti editoriali in francese per i marchi. L’Agence Gavroche produce già testi per le piattaforme di diversi clienti. Un’altra idea è quella di organizzare un festival Gavroche a Bangkok nel 2019. Stiamo facendo un passo alla volta. Con il massimo rispetto per i nostri concorrenti, che stanno anch’essi contribuendo alla vitalità della comunità francofona della regione.
4. Quale consiglio daresti a un giovane espatriato in Thailandia?
La Thailandia è un paese facilmente accessibile. I valori della società thailandese, fortemente influenzata dal buddismo, sono ovviamente molto diversi da quelli della società francese. Anche la lingua è difficile. Ma i thailandesi sono accoglienti, aperti, rispettosi e amichevoli nei confronti degli stranieri.
Il mio consiglio ai giovani francesi che vogliono trasferirsi all’estero? Prima di tutto, fai i compiti a casa. Non c’è niente di peggio che vedere la Thailandia come un paese permissivo e disinvolto in cui tutto è permesso. Comprendere la cultura del paese è essenziale.
Un altro consiglio è quello di avere due o tre contatti locali. Persone di cui ti puoi fidare che ti diano una mano.
Terzo consiglio: sii te stesso. I thailandesi non si aspettano che i giovani francesi copino i modi asiatici. Quindi lavora alla francese, sii intraprendente. Ma tieni sempre a mente un vincolo essenziale: questo non è il tuo paese. Goditelo così.
5. Cosa ne pensi del sistema sanitario in Thailandia?
Risponderò alla tua domanda in due parti.
Primo: infrastrutture sanitarie e mediche.
Gli standard sono molto elevati. Questo è uno dei settori in cui la Thailandia ha fatto più progressi negli ultimi due decenni. Ci sono medici che parlano inglese ovunque. Le medicine sono facili da ottenere. Gli ospedali sono puliti e ben tenuti. I servizi di emergenza sono amichevoli e professionali. Un numero crescente di cliniche specializzate offre i propri servizi.
Secondo: il concetto di sistema sanitario. In Francia, questo significa sicurezza sociale, rimborsi e così via. In Thailandia non esiste. Paghi tutto in contanti. Ecco perché è così importante avere una buona assicurazione prima di partire e portare sempre con sé denaro sufficiente in caso di incidente, ad esempio. Insisto sull’assicurazione. La Thailandia è un paese in cui sono disponibili buone polizze assicurative, sia che vengano stipulate dalla Francia sia che non lo siano. È un must.
6. Qualche consiglio di lettura?
Prima di tutto, leggi la stampa internazionale: Le Monde, Le Figaro… e naturalmente Le Temps! Leggi anche Gavroche-Thailandia! Ma non è tutto. Ci sono altri siti web molto informati. Ma soprattutto leggi qualche libro di riferimento. Cito “Les 101 idées reçues sur la Thaïlande” (101 idee preconcette sulla Thailandia) appena pubblicato dalla nostra collega Eugénie Merieau. Anche il mio ex collega Arnaud Dubus ha pubblicato un ottimo “Thailandia”, edito da La découverte. Per quanto riguarda la regione, posso solo raccomandare i libri della collana “l’Ame des peuples”, che curo per Nevicata. Abbiamo volumi su Cambogia, Vietnam e Laos!
Per la tua assicurazione sanitaria in Thailandia, puoi ottenere un preventivo gratuito su questo sito o contattare il nostro team.